Minoranze etniche - 05-08-01 - G. Forgione

 

Il centro abitato di Telese Terme ha una particolare e strana conformazione che stupisce quando la si conosce per la prima volta e, in seguito, approfondendo l’argomento, rasenta il ridicolo. Mi riferisco  a tre “piccole comunità” residenti a Telese ma dipendenti da tre comuni lontani qualche chilometro. I confini comunali obsoleti andavano rivisti già qualche decennio fa.

Pensateci bene, gli abitanti del quartiere di fronte al Bocciodromo Telesino accanto al vecchio campo sportivo, pur vivendo in una zona centralissima di Telese dipendono dal comune di San Salvatore, che sta a tre chilometri. 

E se ancora vi concentrate un po’, la strada di fronte al Centro Maugeri, quella della piscina Seneta, dipende totalmente da Castelvenere. Gli abitanti di questa zona escono abitualmente a piedi per andare nel centro di Telese, devono invece prendere l’automobile per andare a Castelvenere che è a tre chilometri.

Infine la ampia zona che costeggia il lago e che arriva alle spalle della Clinica GEPOS, è nel territorio di Solopaca che è a 7 chilometri.

A parte i chilometri, i cittadini di queste minoranze VOTANO PER ELEGGERE I GOVERNANTI DI ALTRE COMUNITA’. Conosco persone, presumo anche voi, che si recano nel comune dal quale dipendono una o due volte all’anno per necessità di certificazioni mentre vivono  quotidianamente a Telese.

Non conosco assolutamente la prassi per creare una nuova mappa dei confini rispondenti alla realtà sociale di oggi piuttosto che a quella del secolo scorso. Ma anche se non fosse possibile ritoccare i confini (per una serie di motivi di proprietà comunali o perché qualche regio decreto lo impedisce), una moderna intelligenza amministrativa dei comuni interessati potrebbe risolvere in poco tempo il problema.

Allo stato attuale viene a cadere la logica costituzionale del consigliere comunale rappresentante dei cittadini. I cittadini di queste “minoranze etniche” non hanno amministratori che li rappresentano; i loro voti vanno a disperdersi in una comunità lontana che non vivono.

La proposta che formulo adesso, non so se è realizzabile ma, comunque, ci provo. In un consorzio apposito, gestito da rappresentanti dei 4 comuni interessati, i confini comunali dovrebbero essere tracciati ex novo, con SCAMBI DI TERRITORIO DI PARI ESTENSIONE.

In conclusione, chi amministra i nostri comuni dovrebbe essere animato da più concretezza e più convinzione contro i modi di fare del passato non adatti alla vita di oggi.